Controllare le Emozioni: gli Engrammi

Parte 2

appunti di Evoluzione Personale

Foto generata con IA

Ascolto consigliato durante la lettura: Peter Gabriel, Games Without Frontiers
Tempo stimato di lettura e ascolto: 5 minuti del tuo tempo per Evolvere

Controllare le Emozioni è Solo Questione di Autocontrollo?

Nel post precedente, abbiamo usato i libri game come metafora delle scelte che facciamo nella vita e… di come dovremmo imparare dagli errori senza farcene troppo una colpa. E abbiamo parlato di consapevolezza nel presente come strumento chiave per scegliere meglio. Ne riparleremo fra questa e la prossima puntata.

Ma oggi, capiremo anche perché questo è così difficile da fare… Ebbene sì, perché a volte nel presente non sappiamo controllare le emozioni. Ti racconterò qualcosa che forse non sai su come funziona il nostro cervello in merito a questo. Ti parlerò degli engrammi, i programmi nascosti che guidano molte delle nostre reazioni e delle nostre scelte.

Gli Engrammi, Questi Sconosciuti

In alcuni casi e contesti specifici, immagina che il tuo cervello abbia due personaggi principali, che chiameremo in modo simpatico per farcela passare meglio:

Pino il Robottino (corteccia prefrontale): Un osservatore attento che registra gli input esterni, senza prendere decisioni. (E lo ripeto, in alcuni casi specifici, non sempre. Fra poco ti farò un esempio.)
Gina la Sapientina (sistema limbico): Un elefante che non dimentica nulla, ovvero la tua memoria emotiva. Ricorda ciò che ti è successo in passato, ma soprattutto come ti ha fatto sentire.

Quando Pino riceve un’informazione (ad esempio, il commento arrogante di un amica su ciò che le stai raccontando), la invia a Gina. Gina, basandosi sulle esperienze passate, “lancia” un programma che determina la tua reazione al commento, in automatico. Perché si ricorda tutte le volte che ti sei sentito giudicato, e reagisce prima ancora che tu lo sappia. Seguimi, oltre ti spiego come questo meccanismo ti condiziona e come padroneggiarlo al meglio.

P.S.: Il Mio Podcast: Un Ponte tra Gioco e Crescita Personale

Ho creato un podcast su questo, da cui è tratto anche questo post. Un luogo dove parlare di crescita personale in termini semplici e spiritosi, per comprendere davvero come autorealizzarsi senza noia e con un sorriso. Quindi, se preferisci ascoltare piuttosto che leggere puoi seguirlo qui:

L’Impulso Prima della Coscienza: Siamo Davvero Padroni delle Nostre Azioni?

Studi recenti dimostrano che l’impulso all’azione avviene prima che l’intenzione di agire sia consapevole. Quante volte ci è capitato di “sbroccare” prima di rendercene conto, ad esempio? Sembra sempre più dimostrato che il nostro cervello predispone le nostre azioni prima che entri in gioco la consapevolezza di compierle.

Questo meccanismo ci permette di reagire rapidamente: è come ritrarre la mano dal fuoco. Ci fa rimettere in atto senza pensarci troppo le scelte che abbiamo sperimentato come buone, e perfino i nostri talenti. Tuttavia, se non ne siamo consapevoli, rischiamo di ripetere anche schemi di comportamento che possono limitarci o addirittura sabotarci. Esso, infatti, influenza anche alcuni comportamenti che meriterebbero maggiore riflessione, generando cause che portano a effetti che potremmo non desiderare.

L’Inconscio al Comando: Ricerca del Piacere e Fuga dal Dolore

Anche la psicanalisi ci dice che gran parte dei nostri comportamenti è governata dall’inconscio. Di fatto, “Gina la Sapientina” guida le nostre decisioni più spesso di quanto crediamo, spingendoci a ricercare situazioni piacevoli e a evitare quelle spiacevoli.

Va benissimo finché il meccanismo ci aiuta a non ripetere gli errori del passato. Il problema è che, d’altro canto, la situazione attuale potrebbe non essere identica a quelle registrate dalla nostra memoria emotiva. Di fatto, molte volte non lo è, e noi reagiamo evitando una persona o una situazione senza davvero sapere se ci potrà ferire. A volte perdendo occasioni importanti, o creando conflitti nelle relazioni che potrebbero essere evitati.

Sfatare i Falsi Miti: Predestinazione vs. Libero Arbitrio

Questo meccanismo è essenziale per la sopravvivenza, quindi, ma non è infallibile. Eppure possiamo migliorarlo diventando più consapevoli di noi stessi. Checché ne dicano alcuni…

In effetti, c’è chi sostiene che, funzionando per automatismi, non abbiamo un vero libero arbitrio. Che i nostri comportamenti e reazioni diventano più efficaci solamente grazie a meccanismi di adattamento spontaneo, quasi altrettanto automatici. Quindi siamo condannati ad affidarci alla speranza che il nostro meccanismo di adattamento risolva i problemi da solo? In realtà no, e ti spiego perché.

La Scienza a Nostro Favore: Sovrascrivere gli Engrammi è Possibile

Cito solo il professor Leonard Wisneski, professore statunitense di medicina clinica. Egli sostiene fortemente l’integrazione della medicina scientifica con le medicine complementari, tra le altre cose perché soprattutto molte tecniche olistiche permettono di lavorare sugli engrammi. E mostrano che possono essere, per così dire, sovrascritti, senza affidarsi necessariamente all’adattamento automatico, e in modo molto mirato e preciso.

Il Prossimo Passo: Iniziare a Controllare le Emozioni

Tempo fa ho pubblicato un post in cui elenco le principali emozioni negative e le chiavi per trasformarle in risorse. Ci troverai tanti link anche a delle meditazioni gratuite che potrai fare per iniziare. Ma ti invito davvero a seguire il mio podcast o a leggere il prossimo articolo per trarne il massimo beneficio. Qualsiasi tecnica di riequilibrio delle emozioni, infatti, funzionerà al 100% solo se integriamo questa consapevolezza del presente, dove possiamo controllare i nostri engrammi.

Un Esercizio Semplice per Iniziare

Provare per credere: basta un minuto al giorno per mettersi sulla strada giusta e iniziare a coltivare la presenza. Ecco come:

Prenditi un minuto al giorno per portare l’attenzione dentro di te.
Chiediti: “Come sto in questo momento?”
Nota le sensazioni fisiche, le emozioni e i pensieri senza giudicarli.
Se ti può aiutare, ripeti mentalmente: “Io sono qui, io sono qui”, come se fosse un mantra.

Allora, come ti fa sentire riconnetterti con te stess@?

Se trovi difficoltà a restare centrato, prova a farlo all’aria aperta, con il viso rivolto al sole. Questo aiuta a portare l’attenzione allo spazio giusto, dentro di noi. Fammi sapere cosa succede! E se vuoi leggere i prossimi post tratti dal mio podcast, seguimi sul tuo social preferito: ti avviserò quando escono!

In sintesi:

E se vuoi imparare facendoti seguire passo passo…

…possiamo fare un percorso di life coaching mirato al riequilibrio emozionale!

Torna in alto