Come cambiare vita davvero Loretta Claudia Guglielmi

Come cambiare vita, ma davvero

Dopo le premesse, veniamo al dunque.

appunti di Evoluzione Personale

Foto di Shrikesh Kumar da Pixabay 


Ascolto consigliato durante la lettura: Infinity 2008 – Klaas Remix by Guru Josh Project
Tempo stimato di lettura e ascolto: 7 minuti del tuo tempo per Evolvere.

Come cambiare vita: che cosa devo fare?

Questa premessa l’abbiamo già fatta in un articolo precedente, “Cosa fare per cambiare vita”. Titolo simile? Eh, ma c’è una differenza enorme. Là – e ti consiglio di leggerlo prima di continuare – spiegavamo perché concentrarsi sul “cosa” non sortisce alcun effetto duraturo e reale. Qui ti racconto invece perché concentrarti sul “come” può sortire risultati perfino oltre le tue aspettative. Seguimi, partiamo subito.

Perché quel COME fa tutta la differenza

Cos’è che rende la tua vita peggiore, o difficile? Non sono mai le situazioni in sé, come di solito crediamo. E’ come stai nelle situazioni che ti trovi a vivere. E spesso, come non ti permetti di stare…. Cioè? Se un@, ad esempio, lavora in un posto dove gli fanno gli zebedei alla julienne da mane a sera, non può essere proprio felicissim@, ma lamentarsi all’infinito non serve. E no, non sto parlando nemmeno, al contrario, di pensare positivo come Pollyanna ma senza criterio, magari mentre ti vendi i mobili per fare la spesa. Sto parlando di una piccola, grande cosa che può fare un’enorme differenza. Ovvero, non crogiolarti nel malessere senza soluzione di continuità E non cercare subito la soluzione per forza. Ma permetterti di scivolare da una fase all’altra della naturale spinta al cambiamento.

Dai, di’ la verità. Conosci anche tu almeno una persona che se le cade un edificio sopra, sembra che sappia sempre come alzarsi scrollandosi di dosso la polvere, come i Blues Brothers. E via dritta per la sua strada, come se nulla avesse il potere di scuoterle l’animo davvero. Ti chiedi come fa? Ti do’ un notizione: potenzialmente, possiamo arrivarci tutti, ma seguendo gli step giusti. Te li racconto di seguito, e sappi che potresti restare davvero sorpres@.

Come cambiare vita, step 1: concediti di essere emotiv@… e perfino infantile

Non è un caso se in moltissime discipline spirituali ricorre l’idea che non si può imparare ad apprezzare la luce senza aver provato a stare al buio. Il buio è parte integrante della necessità di apprendere a rivolgersi verso la luce. Ma ecco la prima sorpresa: il buio non ha alcun bisogno di durare a lungo, anzi. Può essere poco più di un attimo. Basta viverlo fino in fondo per quello che è. Cioè, una merd@. Senza distrarsi, guardare altrove, raccontarsi la storia dell’orso pur di vederla un po’ meglio di quello che è. E senza negare a te stess@ di vivere appieno tutte le emozioni basse, infime, esecrabili che – umanamente – non è possibile non sentire in certi momenti.

Ti sembra impossibile? A volte insostenibile? E se ti dicessi che in realtà sei strutturat@ per farlo? Solo che ti hanno insegnato a bypassare in qualsiasi modo le emozioni negative, perché non ce la si può fare (o perché non sono accettabili)? Ebbene, è una ball@. Puoi riuscirci benissimo. Il sistema psico-emotivo umano è una macchina perfetta, se non interferiamo pretendendo di insegnargli a fare il suo lavoro. Questo non è il momento per le soluzioni. E’ il momento per tornare un po’ bambini.

Vivi il peggio fino in fondo. Senti il dolore che ti squarcia. Pesta i piedi, rompi i piatti, scrivi un lacrimoso diario, annoiati a morte, abbi paura. Prenditi, sì, qualche pausa di sana distrazione quando è troppo, ma appena ti ripigli, un bel respiro e via, di nuovo dentro. Fallo il più possibile per conto tuo, sentendo tutto fino in fondo, senza vomitare il tuo disagio contro chi consideri il carnefice di turno. Sfogati al massimo con gli amici veri, come se non ci fosse un domani se serve. Ad un certo punto, arriverai ad essere davvero esaust@. Ed è lì che accade il miracolo. Quando tocchi il fondo, scopri… che una nuova prospettiva sulle cose nasce dentro in modo automatico e spontaneo, senza sforzo. E’ già lì, solo che non può uscire se prima non hai visto e sentito davvero la cacca interiore che la situazione ti fa provare.

E per non restare bloccati in questa fase…

Rinuncia all’idea che questa condizione sia per sempre. Non lo è. L’essenza della Vita è il cambiamento, e tu sei fatt@, modellat@ e rifinit@ per mutare grazie alle tue esperienze, maturando. The limit is yourself. A meno che una specifica malattia non ti trattenga lì, non sarai triste, dolorante, depress@ e stanc@ per sempre.

E d’altro canto, quando senti che l’aria dentro sta per cambiare, non avere paura che questo ti esponga a nuovo dolore in futuro. La memoria resta, e continuerà a guidarti, stare meglio non significa dimenticare, anzi. Significa che finalmente stai imparando il modo per uscirne (e non attrarre più a te le situazioni che ti fanno soffrire ripetutamente). Permettiti di sentirti cambiare, sapendo che, in realtà ti stai avvicinando di un passo alla versione più autentica di Te. Un passo nella fase successiva.

Come cambiare vita, step 2: adesso sì, che puoi razionalizzare

Ma non subito. Come dicono gli esperti, infatti, all’inizio di questa nuova fase ti potresti incacchiare parecchio, e questo è un segno che stai reagendo, no? E allora arrabbiati di brutto. Ne hai diritto: la rabbia non è cattiva, è che la disegnano così. E soprattutto, ancora una volta, vivi la tua emozione dentro, senza vomitarla addosso a chi ritieni responsabile di come stai. Ma per non farti venire un ictus, procura al contempo di usarla come carburante, come benzina per rivolgere tutt@ te stess@ verso il cambiamento che vuoi davvero.

Ad esempio, il tuo lavoro ti manda in bestia? Usa la carica che la rabbia ti dà per aggiornare il curriculum anche quando sei stanco, per desiderare con intensità che ti chiamino per quel colloquio, per affrontarlo al meglio di te. La tua relazione dorme più profondamente di un orso in letargo? Prova a non rivolgere la rabbia verso il partner, e ad usarla per dedicarti a te stess@, a una tua passione, a ritrovarti. Spostando l’attenzione su di te, anziché su chi o cosa ti fa male, accade il secondo miracolo.

Sai, non c’è alcun bisogno di razionalizzare le cose e vederle da un altro punto di vista a forza. Ti basta lasciarlo succedere, attraversando una ad una queste fasi. Uno scorpione, in pericolo di vita, si suicida con il suo stesso pungiglione. Le tue emozioni inferiori e il dolore fanno esattamente lo stesso, se glielo permetti. E il mal-Essere inizia a sciogliersi. Quando accade, finalmente vedi il lato positivo della situazione e razionalizzi. Il pensiero positivo per forza è uno dei veleni New Age del terzo millennio. Quello che nasce dentro dall’aver vissuto un’esperienza fino in fondo, invece… E’ l’unico che ti porta esattamente dove vuoi arrivare, e infallibilmente allo step successivo e risolutivo.

E per non restare bloccati neanche qui…

Osserva i tuoi pensieri, le tue rimuginazioni, le peggio cose che la tua rabbia ti fa passare per la testa. Osservale, senza crederci fino in fondo. Sappi, fin d’ora, che questo punto di vista incacchiato è necessario… quanto temporaneo, ed è destinato a cambiare. Ancora una volta, non temere che superare la rabbia significhi esporsi a farsi fregare di nuovo, in futuro, da altre situazioni simili. E’ esattamente il contrario. La tua risposta più efficace e di successo è la prospettiva che nascerà dopo aver attraversato e superato anche questa fase. Perché sarà quella prospettiva a mostrarti la vera direzione da prendere verso il cambiamento. Vediamo ora in che modo.

Come cambiare vita, step 3: ciò che tanti guru non ti dicono sull’Accettazione

Ecco il terzo miracolo. Come dicevamo, ora riesci a vedere la situazione che vuoi cambiare in modo più obiettivo, più dall’alto. Scopri nuovi perché sul tuo voler cambiare, scopri cos’hai imparato su te stess@, su ciò che vuoi e non vuoi più per te. Riesci a vedere perfino le tue responsabilità in questa situazione, senza colpevolizzarti. Se hai subito troppo, se hai reagito troppo, cosa stai facendo di più o di meno efficace per far fronte agli eventi. Tutto quel gran parlare che si fa sull’imparare dalle situazioni per cambiare le situazioni si riferisce a questo preciso, magico momento. Purché arrivi in modo naturale, seguendo l’iter che stiamo descrivendo. Ed ecco che arriva, senza nessuno sforzo da parte tua, quella cosa che predicano tutti e che pochi ti sanno spiegare: la famosa accettazione.

Quando la mia vita si è fatta più dura, giuro che nessun cambiamento è mai avvenuto prima che io accettassi – finalmente – la situazione così com’era. Per quanto orribile. Dopo aver attraversato tutte queste fasi, e arrivando finalmente a comprendere che non poteva che andare così. Fino a quel momento, però. Poi basta. “Accettare ciò che non posso cambiare, e cambiare ciò che posso cambiare“, dice la Serenity Prayer. Cambiare lavoro non serve a nulla se affronterò un nuovo lavoro con le stesse modalità. Cambiare partner è inutile se rimarrò attratt@ da quel tipo di persone che inevitabilmente mi feriranno di più. O se continuerò a perpetuare all’infinito quei miei schemi di comportamento che sanno minare le relazioni. E cosa fare per cambiare vita, finalmente, ti si mostra da Sé. Chiaro come il Sole. Prima i dubbi; ora certezze, ispirazione, creatività e grinta per intraprendere qualsiasi nuova strada.

Un’ultima parentesi sulla Gratitudine

La ciliegina sulla torta? Ora puoi davvero, e sinceramente, ringraziare in cuor tuo l’intera situazione e le persone coinvolte, per la preziosa lezione che ti stanno insegnando su ciò che non vuoi per te… La gratitudine spontanea è un booster per sperimentare modi nuovi, per creare ciò che realmente vuoi. Ma non vale se non arriva dal cuore, dopo essere nata al Buio nel basso ventre e aver attraversato un po’ di mal di stomaco prima di venire alla Luce. Testato troppe volte per non sapere che è inequivocabilmente vero.

Allora, ci vuoi provare?

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